Prima Che Prenda by Pierce Blake

Prima Che Prenda by Pierce Blake

autore:Pierce Blake [Pierce Blake]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Mystery & Detective, Women Sleuths, General, Thrillers, Suspense
ISBN: 9781640291560
Google: VyAuDwAAQBAJ
editore: Blake Pierce
pubblicato: 2017-07-24T22:00:00+00:00


CAPITOLO SEDICI

Mackenzie osservò il senzatetto attraverso il finto specchio nella stanza degli interrogatori. Per il momento aveva detto alla polizia di Cedar Rapids di chiamarsi Bob Crawford e di essere originario di Fort Worth, in Texas. Era l’unica informazione che erano riusciti ad estorcergli dopo un’ora di interrogatorio. L’uomo aveva del ghiaccio su una mano; a quanto pareva se l’era ammaccata per bene picchiando Delores Manning.

Mackenzie ed Ellington erano in una stanza attigua insieme a due agenti della polizia di Stato, anche loro intenti a studiare Crawford. Uno pareva assolutamente furioso, mentre l’altro sembrava triste e demoralizzato.

“Vi dispiace se faccio un tentativo io?” chiese Mackenzie.

“Faccia pure” disse il poliziotto dallo sguardo furente. “Ma posso dirle fin da ora che quel tizio è inutile. Ha la tremarella e il fetore che emana è a metà strada tra uno spogliatoio e il pavimento di un bar. È in astinenza da alcol e sragiona. Se non riesce a cavargli di bocca niente, lo sbatteremo nella cella per ubriachi fino a domattina.”

“Grazie” disse Mackenzie. Uscì dalla stanza e attraversò il corridoio. Aveva raggiunto la porta della stanza degli interrogatori, quando sentì Ellington alle spalle.

“Sicura di farcela?” le chiese.

“Sì, è tutto sotto controllo.”

Mackenzie incrociò il suo sguardo e capì cosa intendesse. Quel vagabondo aveva picchiato a sangue Delores Manning e, anche se non l’aveva violentata, ci aveva provato. Ellington voleva semplicemente accertarsi che il giudizio e la bravura di Mackenzie non fossero offuscati dal suo disgusto verso quell’uomo.

“Ti dispiace se entro anch’io?” le chiese.

“Come vuoi” fu la sua risposta.

Senza lasciargli il tempo di aggiungere altro, aprì la porta ed entrò. Bob Crawford era rivolto verso la porta, e vedendola entrare non tentò di nascondere la propria sorpresa. Un ghigno si aprì sul suo volto, ma sparì non appena vide entrare anche Ellington.

Ellington rimase in piedi accanto alla porta, mentre Mackenzie prendeva posto al tavolo, sull’unica sedia di fronte all’uomo. “Signor Crawford” esordì “sono l’agente White, dell’FBI. Spero proprio che abbia intenzione di collaborare di più con me.”

Lui abbassò lo sguardo sul tavolo e Mackenzie notò che, proprio come le avevano detto, era in preda a un tremore diffuso.

“Sta tremando” gli fece notare “si sente bene?”

“Mi serve un drink” disse Crawford. “Può aiutarmi?”

“Quello che le serve è passare un po’ di tempo dietro le sbarre” ribatté lei. “Ha conciato quella donna piuttosto male. Perché l’ha fatto?”

Lui scrollò le spalle. “Ho ceduto a una debolezza.”

“Debolezza?”

“Erano secoli che non andavo con una donna.”

La rabbia divampò in Mackenzie, ma lei la tenne a bada. “Be’, a quanto pare le cose non sono andate come sperava, eh? Che c’è, non è riuscito a concentrarsi? Il treno faceva troppo rumore? La mano le faceva troppo male per riuscire ad avere un’erezione?”

Il viso di Crawford avvampò di rabbia e vergogna. Per un momento smise di tremare e la fissò dritto negli occhi.

“Signor Crawford, la polizia le ha detto chi era quella donna e cos’ha passato negli ultimi giorni?”

“No.”

“È scappata da un uomo che riteniamo l’abbia tenuta prigioniera per almeno due giorni. Poi appena è riuscita incredibilmente a fuggire, è arrivato lei a peggiorare le cose.



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